giovedì 12 dicembre 2013

Il blog si sposta sul nuovo sito di Altura

I lettori di questo blog potranno continuare a seguire le attività di ALTURA attraverso il  seguente link: 

http://www.altura-rapaci.org/



venerdì 16 agosto 2013

Liberazione grillai a Miglionico Mt

Nell'ambito delle consuete attività del CRAS provinciale di Matera il giorno 19 agosto p.v. alle ore 18,30 circa sarà effettuata una liberazione di rapaci a Miglionico. In particolare saranno liberati 20 giovani falchi grillai curati e riabilitati al volo nella speranza di un graduale ritorno di questa specie nel territorio miglionichese da dove è scomparso da anni. Insieme ai grillai saranno liberati anche 2 gheppi e 1 barbagianni mentre nei giorni scorsi sono stati già liberati 3 gufi. L'iniziativa è stata inserita nell'ambito del Progetto "Aquilone" , progetto estivo di socializzazione per i giovanissimi del luogo che da luglio viene portato avanti per tutta l’estate dalla cooperativa sociale miglionichese “Vita Alternativa”. Un progetto accattivante che coinvolge i giovanissimi in una una fascia di età che va dai 6 ai 13 anni per aiutarli a migliorarsi con un percorso di formazione a 360 gradi. La liberazione di animali selvatici simboleggia la libertà che va garantita a tutti i viventi e il  rispetto della natura in una prospettiva di tutela e valorizzazione della Biodiversità. Solo un territorio ricco di biodiversità, animali e paesaggi integri è un territorio sano e spendibile anche sul piano turistico e culturale.
Qui potete visualizzare la locandina dell'iniziativa a cui aderiscono LIPU e ALTURA.





 

giovedì 8 agosto 2013

Buone notizie sul fronte dell'eolico in Basilicata

  Grande prova di ragionevolezza ieri in Consiglio Regionale nella direzione della salvaguardia del paesaggio lucano!
Il Consiglio Regionale ha approvato ieri martedì 6 agosto una sostanziale modifica al Piano d’Indirizzo Energetico della Basilicata (PIEAR), che allinea i criteri per la definizione dei siti non idonei alla realizzazione di impiantii eolici industriali, a quelli definiti dalle “Linee-Guida” Nazionali (DM 10/09/2010), con maggiore attenzione quindi alla salvaguardia naturalistica-ambientale e del paesaggio del territorio regionale.
Modifica  sollecitata con determinazione da un Coordinamento di Associazioni ambientaliste nazionali del calibro dell’ Istituto Nazionale di Urbanistica, di Italia Nostra, Amici della Terra, Comitato Nazionale contro Eolico e Fotovoltaico in aree verdi e naturali, ALTURA e LIPU, che si è fortemente impegnato, negli ultimi due mesi, anche con proprie proposte, perché il Consiglio Regionale stesso, prima della sua imminente prevista scadenza, bloccasse la macchina infernale delle Conferenze di Servizio, già programmate, che nell’arco di pochi mesi avrebbe irrimediabilmente compromesso ambiente e paesaggio lucano.
La modifica al PIEAR regionale, è stata formalizzata in un emendamento (pubblicato a parte), presentato dal Consigliere Regionale Navazio, e che dà seguito alle sollecitazioni arrivate dallo stesso Presidente del Consiglio Regionale Santochirico, ma che è stato anche responsabilmente recepito da tantissimi consiglieri, dal Presidente De Filippo, dalla Giunta e dai Dipartimenti Regionali, in sintonia con alcuni parlamentari lucani, fra i quali Bubbico e Speranza.
Questo primo passo fa ben sperare in una maggiore attenzione da parte di tutti nei confronti del paesaggio e del territorio lucano, ma soprattutto fa ben sperare nel fatto che chi amministra prenda finalmente, con maggior determinazione, le parti del territorio della Basilicata, e della dignità dei suoi abitanti nei confronti di chi ha in animo solo di farne terra di conquista e colonizzazione, anche energetica.
Il cammino da compiere è ancora lungo, perché dovrà articolarsi, espletata la revisione dei criteri ambientali e paesaggistici per l’installazione di impianti industriali da fonti energetiche alternative, in un puntuale monitoraggio delle potenze fin qui autorizzate ed installate (anche in riferimento alle “traiettorie” previste dal “burden sharing” nazionale), base per una riconsiderazione complessiva delle politiche energetiche da fonti rinnovabili che privilegi le tecnologie “integrate” sia nel tessuto economico-produttivo regionale (industriale e soprattutto agricolo), e sia nelle più generali politiche di tutela e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio regionali, costituenti da sempre una delle poche “carte” vincenti per il futuro dell’identità stessa della Regione e delle sue popolazioni.
Una cosa ci conforta e ci sprona: abbiamo avuto prova che i risultati arrivano se le associazioni, oltre che segnalare inadempienze, spronano e propongono soluzioni, e se chi governa vaglia le proposte senza respingerle a priori, facendole proprie se vanno nell’interesse generale.
Il Coordinamento nazionale non farà mancare il proprio appoggio e la propria collaborazione se la via imboccata sarà tenuta diritta e determinata, e vigilerà sui risultati che, va ribadito, dovranno condurre ad una nuova politica energetica regionale, che rispetti ambiente e paesaggio quali “risorse (beni comuni) non rinnovabili”, e tutelati dalla Costituzione Repubblicana.
Il Coordinamento di Associazioni nazionali
Istituto Nazionale di Urbanistica, Italia Nostra, Amici della Terra, Comitato Nazionale contro Eolico e e Fotovoltaico in aree verdi e naturali, ALTURA  e LIPU.

Pale nel comune di Grottole a ridosso del SIC ZPS di San Giuliano e Timmari

lunedì 29 luglio 2013

In ricordo di un caro amico e socio di ALTURA: Gaspare Guerrieri

Sabato 27 luglio alle falde di Monte Velino si è svolta l’uscita commemorativa in ricordo dell’amico e socio Gaspare Guerrieri, nel suo primo anniversario. All’uscita erano presenti: Stefano Allavena, Fabio Borlenghi, Mario Cappelli, Amalia Castaldi e sua figlia Sonia, Marina Cianconi, Bruno D’Amicis, Umberto De Giacomo, Santino Di Carlo, Francesco Ferreri, Claudia Gambini, Marinella Miglio, Maurizio Rossetti, Bruno Santucci e Daniele Valfrè.
Ad Amalia Castaldi è stata donata una targa ricordo in omaggio al compagno scomparso. Particolarmente toccante è stato il momento in cui Amalia ha letto una nota dedicata al suo Gaspare nella quale venivano riportati alla memoria i momenti trascorsi insieme nelle tante uscite di campo, molte di queste proprio nella zona del Velino.
 
Fabio Borlenghi 



lunedì 8 luglio 2013

ALTURA per la tutela dell'Orso bruno marsicano

ALTURA aderisce all’iniziativa delle Associazioni ‘Orso and friends’ e ‘Salviamo l’orso’ volta a tutelare i Monti Ernici con il fine ultimo di conservare l’orso bruno marsicano. L’iniziativa delle due citate associazioni si esplica con la proposta alle Regioni Lazio ed Abruzzo di ampliare rispettivamente i confini del Parco dei Simbruini e della Riserva naturale di Zompo lo Schioppo inglobando il territorio dei Monti Ernici dove da molti anni è stata rilevata la presenza stabile di alcuni individui di orso.
Per leggere il comunicato clicca qui


martedì 2 luglio 2013

L’aquilotto Leo è tornato libero dopo essere stato rubato dal suo nido

E’ tornato nella sua natura “Leo”, il giovane di Aquila del Bonelli trafugato l’otto maggio scorso in un nido in provincia di Agrigento e divenuto oggetto di indagine lampo della Forestale ( vedi articolo GeaPress ).
La liberazione è avvenuta nella scorse ore in una località della Sicilia tenuta al momento segreta. Come si ricorderà il giovane di Aquila venne rintracciato dalla Sezione Investigativa Cites del Corpo Forestale dello Stato diretta dal responsabile Operativo Marco Fiori. L’aquilotto, incredibilmente trasportato in treno dalla Sicilia fino al Piemonte, venne individuato in un casolare immerso tra le risaie della provincia di Alessandria. Purtroppo un secondo aquilotto, forse già malato al momento del prelievo dal nido, venne trovato ormai morto. Era stato gettato in un luogo lì vicino.
Il ritorno in natura è stato curato dagli esperti del Centro Tutela Rapaci Sicilia che, nella scorsa primavera, avevano tenuto sotto controllo i siti di nidificazione delle coppie di aquile siciliane. Un lavoro immane,  considerata la grandezza del territorio delle Aquile e la difficolta a coordinare i volontari provenienti da tutta Italia.
Leo, dopo il sequestro avvenuto ad Alessandria, era stato consegnato al Centro Regionale Fauna Selvatica di Ficuzza (PA) cogestito dalla LIPU e dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione siciliana. Secondo Giovanni Giardina, responsabile della struttura, la giovane aquila, per fortuna ancora non abituata alla presenza dell’uomo, è stata tenuta sotto osservazione in tutte le fasi della riabilitazione. Monitorato ed alimentato, finché non si è avuta certezza della piena idoneità al ritorno in natura. Il povero Leo era stato rubato al nido e quella vita aveva avuto appena il tempo di assaporarla.
Purtroppo il prelievo di aquile, falchi ed altri rapaci dai nidi è un problema largamente diffuso. Particolarmente pericolosa, soprattutto sotto il profilo della difesa della biodiversità, è la predazione  dai nidi siciliani. In questa regione, infatti, il problema interessa anche i nidi del falco  Lanario. Si tratta, in questo caso, di un Falco la cui tutela rappresenta forse ancor di più un’esigenza a carattere mondiale. Altri animali interessati dalla depredazione o comunque da altre forme di bracconaggio diretto, sono l’avvoltoio Capovaccaio ed il Falco Pellegrino. Per il piccolo avvoltoio (famoso anche per apparire nelle antiche raffigurazioni egizie) l’ornitologo Massimiliano Di Vittorio, esperto del Centro Tutela Rapaci Sicilia, aveva parlato nel corso della scorsa conferenza tenutasi a Palermo (vedi articolo GeaPress) di una estinzione di fatto. Per questo animale sono  noti casi di bracconaggio diretto, così come si sospetta anche per gli adulti di Aquila del Bonelli.
Nel corso della conferenza tenutasi presso il Municipio di Palermo, l’Eurodeputato Andrea Zanoni, da sempre sensibile alle tematiche di protezione ambientale, aveva riferito di come della questione fosse stato interessato lo stesso Commissario all’Ambiente della UE Janez Potočnik. Una questione che sarebbe rientrata tra le violazioni dell’Italia alle Direttive europee di settore.
Il mercato che richiede questi animali, secondo le indagini del Corpo Forestale, sarebbe quello del mondo della falconeria illegale. Falchi ed Aquile utilizzati per la caccia ma forse ancor di più per gli spettacoli a pagamento di sapore medioevale gettonati dalle pubbliche amministrazioni.
Intanto, per questa volta, una buona notizia. Leo, è tornato libero nei cieli siciliani.

FONTE: http://tinyurl.com/q3f92g9

Evento In ricordo di Gaspare Guerrieri

Sabato 27 luglio 2013 ALTURA sta organizzando un’uscita dedicata all’amico e socio Gaspare Guerrieri in occasione dell’anniversario della sua scomparsa avvenuta
proprio il 27 luglio di un anno fa. In questa occasione sarà consegnata una targa ricordo alla sua compagna Amalia Castaldi.
L’uscita si farà al Velino, uno dei luoghi cari a Gaspare.
Quanto prima saranno comunicati i dettagli dell’uscita. Si prega fin da ora di confermare la propria presenza a  Fabio Borlenghi (fabioborlenghi@libero.it)

Rassegna stampa: il Quotidiano della Bsilicata 30 giugno 2013

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giovedì 27 giugno 2013

Una nuova politica per la produzione di energia da fonti rinnovabili

Conferenza stampa di associazioni  sul problema dell'eolico selvaggio

L’attuazione del PIEAR (Piano Energetico Regionale) di Basilicata, che assegna ai “parchi eolici” di grande dimensione, la produzione dei 2/3 del burden sharing regionale di energia da fonti rinnovabili, ha fatto esplodere la contraddizione insita in tale scelta di politica energetica: dall’energia da combustibili fossili (risorsa non rinnovabile), si passa ad energia da impianti eolici che consumano paesaggio, anch’esso risorsa non rinnovabile.
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
Un’operazione miope e sciagurata, contro la quale tutte le Associazioni che sottoscrivono il presente comunicato vogliono mobilitare la società civile, e richiamare l’attenzione dei consiglieri regionali e di tutto il mondo politico lucano. Un’operazione frutto avvelenato di una politica che non ha stabilito regole di valutazione delle trasformazioni territoriali e che ha consentito l’approvazione di un Piano Energetico Regionale che non tutela il paesaggio, visto che rinvia ai Piani Paesaggistici (ancora inesistenti!) l’individuazione dei crinali di valore elevato, ma nel frattempo autorizza l’indiscriminata occupazione del territorio, con la conseguenza di sconvolgere, e cambiare per sempre, i connotati del paesaggio lucano.
Le Associazioni sottoscritte hanno promosso una conferenza stampa,aperta al pubblico, per sabato 29 giugno alle ore 10,30 presso l’ex convento di SS Lucia e Agata, Porta Pistola, sasso caveoso a Matera, città emblema, insieme con Orvieto, di questa sacrosanta battaglia di difesa del paesaggio.
Le Associazioni chiedono al Consiglio Regionale di fermare l’infernale macchina delle Conferenze di Servizio programmate, e contestualmente di aggiornare il Piano Energetico sulla base dei criteri nazionali (Linee Guida – DM 10/09/2010) e del citato Atto (che non più in vigore, va assolutamente in gran parte recuperato per le ampie tutele che prevedeva), in maniera da individuare le aree non idonee per l’installazione delle centrali eoliche. In parallelo il medesimo aggiornamento dovrà segnare una decisa virata della politica energetica regionale, dalla previsione di “grandi impianti”, fotovoltaici ed eolici, alla incentivazione di micro-impianti di “autoproduzione”, integrati nelle residenze, nei servizi pubblici, nelle attività produttive agricole, artigianali, industriali, ecc. (la cui realizzazione potrebbe attivare, essa sì, un significativo comparto produttivo regionale), ed alla incentivazione, in linea con le recenti scelte di politica nazionale, di interventi di “contenimento” dei consumi energetici, che risparmiano energia, ma non consumano nulla, paesaggio compreso!
Quindi non una generica moratoria ma un adeguato, severo ed illuminato aggiornamento dei criteri di gestione del territorio lucano ai fini della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Altresì le Associazioni richiamano la politica nazionale a un urgente  atto di responsabilità nei confronti della collettività e dei valori territoriali che rischiano di essere alienati per sempre: rimuovere gli incentivi ai nuovi impianti eolici, ormai gravemente autorizzati sui terreni agro-pastorali, e tassare le grandi rendite garantite per 15 anni (ora per 20!) a quelli realizzati, che in tempi di crisi sarebbe un mero atto di giustizia.
Matera, 25 giugno 2013
Le Associazioni
§       Italia Nostra
§       Istituto Nazionale di Urbanistica
§       Altura
§       Amici della Terra
§       LIPU
§       Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle aree verdi e naturali. 

Associazioni e/o Comitati che, pur non potendo materialmente partecipare alla conferenza, aderiscono al comunicato e lo sottoscrivono:
-Comitato Nazionale del Paesaggio
-Comitato Difesa Paesaggio Carmignano
-Comitato Ambiente Paesaggio Salute Sicurezza
-Osservatorio Molisano Legalità
-Rete molisana dei crinali
-Natura e Psiche, Nazionale
-Comitato Ariacheta,San Godenzio – Firenze
-Salviamo il Paesaggio
-Comitato Alta Valle del Sillaro
-Salvatore Tolone Azzariti
-Associazioni ambientaliste e comitati dell’orvietano
-Coordinamento umbro sulle rinnovabili
-Comitato tutela ambientale e del paesaggio Castel Rio e Firenzuola
-Associazione Culturale  Officine Frida Matera
-Comitato Diritto alla Salute Lavello
-Comitato Monte Faggiola Fiorenzuola
-Comitato per la Salvaguardia del Territorio di Zeri (MS)
-Comitato Prato Barbieri-Bettola (PC)
-Consorzio rurale Noce –Cazuccone –Ferriere (PC)
Oltre a tantissimi comitati, associazioni , personalità, che faranno giungere le loro adesioni in queste ore


martedì 18 giugno 2013

RITROVATE LE AQUILE DI BONELLI RUBATE IN SICILIA

(AGENPARL) - Roma, 13 giu - Due pulcini (pullus) di Aquila del Bonelli (Aquila fasciata) sottratti dal loro nido nell'agrigentino lo scorso 8 maggio sono stati ritrovati dopo un mese dalla Sezione Investigativa CITES del Corpo forestale dello Stato in un rudere delle campagne di Alessandria. Individuato il presunto responsabile dell'illecito, denunciato all'Autorità Giudiziaria per violazioni alla normativa Cites e a quella sulla caccia e per maltrattamento animali. Durante la perquisizione, nell'immobile è stato scoperto anche un laboratorio clandestino per la riproduzione di anelli di marcaggio, certificati Cites olandesi falsi, corde e chiodi d'arrampicata e strumenti per il bracconaggio, oltre a numerosi animali morti conservati in congelatore.
Coordinati dalla dott.ssa Brunella Sardoni, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Agrigento, gli accertamenti condotti dalla Forestale hanno portato al rinvenimento e al sequestro oltre che dei due esemplari di Aquila del Bonelli anche di sei falchi pellegrini catturati illegalmente. Dalle indagini sarebbe emerso che tutti gli animali ritrovati sarebbero poi stati immessi nel mercato clandestino, dove un esemplare di Aquila del Bonelli accompagnato da documenti falsi o riciclati può valere fino a 15 mila euro.
La cattura dei due pulcini, ancora non abili al volo, avrebbe comportato un danno gravissimo alla conservazione di questa varietà di rapace, tutelata dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione. Soltanto una ventina di coppie sopravvivono nell'habitat selvatico del nostro Paese. Tutte nidificano in Sicilia, dove sono costantemente minacciate.
Nel condurre le indagini, che rientrano nelle operazioni svolte in Sicilia dalla Forestale e che, coordinate da diverse Procure, sono finalizzate a reprimere il bracconaggio e la depredazione dei siti di nidificazione, gli agenti si sono avvalsi di fonti confidenziali e del supporto informatico e specialistico dei volontari della Lipu e del personale del Coordinamento rapaci della Sicilia.
Dal 2010 ad oggi sono stati sequestrati oltre 60 rapaci protetti, tra cui Aquile del Bonelli, Gipeti, Capovaccai, Falchi lanari e pellegrini. Gli animali verranno o liberati, alcuni con la tecnica dell'hacking cioè rimettendoli vicino al nido di provenienza, o introdotti in un progetto di conservazione della specie, come è avvenuto per Turi, un maschio di aquila liberato lo scorso dicembre nel palermitano, o come avverrà per uno dei due esemplari rubati nell'agrigentino lo scorso maggio che gli esperti del Centro Recupero Fauna Selvatica della Lipu "Bosco di Ficuzza", nel palermitano, insieme agli specialisti della Riserva Regionale del Lago di Vico, nel Lazio, hanno recentemente curato e preparato al ritorno in natura.

domenica 9 giugno 2013

L'INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) interviene a proposito dell'eolico in Basilicata

La Giunta Regionale di Basilicata, nella seduta del 24 maggio 2013, ha autorizzato la realizzazione di una serie di “parchi eolici” che, sommati a quelli già costruiti, ed a quelli in lista d’attesa, configurano un quadro sconvolgente per il futuro del paesaggio regionale. Praticamente tutti i crinali che strutturano il territorio regionale, caratterizzato da una sequenza di vallate (fiumi), e crinali collinari e/o montani, potrebbero essere occupati, da Nord a Sud, da selve di pali eolici (dell’altezza media di 150 ml. = palazzi di 50 piani!): le proposte di parchi eolici spaziano in effetti dalle dolci colline a vigneti del Vulture (Melfi, Venosa, Rapolla, Lavello) a quelle a seminativo doc della valle del Bradano (Acerenza, Oppido Palazzo, Genzano, Grottole, Miglionico ecc.) fino all’acrocoro calcareo-collinare di Matera e Montescaglioso (si salva Irsina, per una benemerita sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito il valore del paesaggio quale “bene primario ed assoluto”– art.9/Costituzione); dalle Valli del Basento/Cavone (Potenza, Vaglio, Campomaggiore, Tricarico, Grottole Garaguso, Salandra, Ferrandina, ecc.) alla Valle dell’Agri/Sauro (Viggiano, Laurenzana, Corleto, Gorgoglione, Stigliano,S. Arcangelo, Roccanova, Montalbano, ecc.), nelle quali si alternano varietà di paesaggi (dalle ricche terrazze metapontine, ai calanchi lunari, alle colline antropizzate, coltivate o boscate; dall’altrettanto mutevole Valle del Sinni, che definisce il piede del Massiccio del Pollino (Latronico, Colobraro, Rotondella , Valsinni, ecc.) alle valli dell’Appennino occidentale (Pescopagano S. Fele, Castelgrande, Muro, Vietri, Savoia, Brienza, ecc.): una vera e propria vendita del paesaggio lucano (per un piatto di lenticchie, purtroppo!). Una operazione che potrebbe cambiare letteralmente e radicalmente i connotati del paesaggio lucano, con buona pace dei programmi regionali che fanno, dei valori naturalistico-ambientali e del paesaggio, la principale risorsa strategica del territorio lucano (cfr.:“la nostra forza è il fascino dei nostri paesaggi”!); e con buona pace anche delle dichiarazioni che tutti i giorni, i nostri amministratori regionali fanno nella medesima direzione. Il caso di Matera (“gratificata” da 2 delle approvazioni di cui sopra, ed in attesa di altrettante 2: un inammissibile “accerchiamento”), è emblematico a riguardo: avremo un parco eolico, costituito da 15 aerogeneratori di h = 140 ml., collocato in bella vista, ai piedi del Sito/UNESCO (nonché Parco Regionale della Murgia Materana), ad “arricchire” un paesaggio storico-culturale e naturalistico–ambientale di straordinaria importanza, ormai universalmente riconosciuto a livello internazionale (ma, evidentemente, non a livello regionale). Un paesaggio le cui “matine” a seminativo, da sempre (dal neolitico) spazio rurale di riferimento della città rupestre, diventeranno a breve il toponimo nientemeno che di un “parco eolico”. Alcune domande (a chi ha valutato i progetti, e a chi li ha approvati): nel calcolo costi-benefici del progetto eolico, è stato valutato il danno d’immagine (e quindi economico) che provocherà un simile attentato al “quadro” paesaggistico ed habitat culturale della Basilicata più noto al mondo, costituente del resto il principale pilastro strategico del presente e del futuro della città (vedi Matera/2019)? e se questo stravolgimento paesaggistico dovesse indurre l’UNESCO a declassificare Matera da “Bene del Patrimonio Mondiale” a “Bene in Pericolo”, chi ne pagherebbe le conseguenze? Ora, quello che sta avvenendo nel paesaggio lucano non è frutto né di un destino “cinico e baro”, nè di un’imposizione esterna del potere statale (burden sharing richiesto di energia da fonti rinnovabili = 1438 MW), ma di una gestione “politica” del territorio che non ha mai voluto darsi regole valutative (obiettive, trasparenti, valide in tutti i casi) delle trasformazioni territoriali, affossando da subito la Carta Regionale dei Suoli, prevista dalla LUR dal lontano 1999. Ciò ha permesso, tra le altre cose, l’approvazione di un PIEAR (Piano Energetico Regionale) che non tutela sufficientemente il territorio regionale ed il suo paesaggio, anche rispetto a quanto previsto dalla “Linee Guida” nazionali in materia (D.M.10/09/2010), cui non si è mai adeguato; e che, rinviando l’individuazione dei crinali di valore elevato (non idonei all’installazione di parchi eolici) ad un ipotetico Piano Paesistico Regionale (chi l’ha visto?), sta dando comunque via libera all’indiscriminata occupazione di paesaggio di cui oggi siamo testimoni. Applicando questo PIEAR, si sta semplicemente consentendo la distruzione del paesaggio lucano, sulla base di convenienze imprenditoriali, senza il riscontro di un ragionato progetto” pubblico” di tutela paesaggistica e naturalistico-ambientale. Pertanto, vista la gravità della situazione che si sta determinando, l’INU/Basilicata fa appello al Consiglio Regionale di Basilicata, perché, prima del suo previsto scioglimento, esamini in seduta straordinaria la problematica in oggetto, sulla scorta di una semplice cartina geografica che, rappresentando i parchi eolici esistenti e/o previsti, faccia prendere coscienza ai Consiglieri del possibile scenario prossimo futuro del paesaggio lucano, che essi stanno “regalando” ai propri amministrati; dopodiché, auspichiamo, dando un segnale di grande senso di responsabilità, deliberi un’aggiornamento del PIEAR che contenga: l’adeguamento alle “Linee Guida” nazionali, dei criteri per la determinazione dei “siti non idonei” all’installazione dei parchi eolici ; l’individuazione di massima delle aree di crinale strutturanti il paesaggio regionale (par.1.2.1.1 del PIEAR), e delle aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità, e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, elaborate direttamente dal Dipartimento Ambiente e Territorio, nelle more della loro più puntuale definizione nel Piano Paesaggistico Regionale (ormai da anni in perenne itinere). una conseguente riduzione della quota di energia da fonti rinnovabili assegnata all’eolico (allo stato i 2/3 del burden sharing!), trasferendola per quanto possibile al fotovoltaico, integrato nelle architetture e/o collocato nelle sterminate aree industriali dismesse della regione; Quindi non una generica moratoria, facilmente censurabile (vedi sentenza della Corte Costituzionale su prospezioni petrolifere), ma un adeguato, severo ed illuminato aggiornamento dei criteri di gestione del territorio lucano ai fini della produzione di energia da fonti rinnovabili. L’INU/Basilicata fa appello inoltre a tutte le Associazioni Culturali (ambientaliste e non) della Regione, perché si organizzi un’azione comune di sensibilizzazione della comunità regionale su di una problematica di fondamentale importanza per il futuro dell’identità geografica e culturale della nostra Regione. 

Potenza, 07/06/2013 
Il Direttivo INU/Basilicata



Fonte: http://www.trmtv.it/home/flashnews/2013_06_07/51954.html

mercoledì 15 maggio 2013

Il cane...il miglior amico dell'orso!

 Campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione dei cani nell’area di presenza dell’orso bruno marsicano.

La tutela della residua popolazione di orso bruno marsicano è legata anche a una corretta gestione sanitaria degli ambienti nei quali questa specie sopravvive. La scarsa variabilità genetica e il numero esiguo di esemplari che costituiscono la popolazione di orso bruno marsicano fanno si che abbia  una scarsa capacità di adattamento a variazioni ambientali improvvise, una delle quali può essere rappresentata proprio dall’introduzione di nuove malattie o dalla maggiore aggressività di malattie già presenti. Alcune delle malattie potenzialmente pericolose per gli orsi, quali Cimurro, Parvovirosi, Leptospirosi, Epatite infettiva, possono essere trasmesse dai cani. Il pericolo di trasmissione può essere ridotto al minimo con le vaccinazioni e la corretta gestione dei cani.
L’Ufficio Conservazione della Natura della Regione Abruzzo, nello svolgimento dell’Azione C2 del LIFE ARCTOS “Conservazione dell’orso bruno: azioni coordinate per l’areale alpino e appenninico”,  in collaborazione con  il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha ideato e realizzato una campagna di sensibilizzazione “Il cane…il miglior amico dell’orso”, che ha ottenuto il patrocinio della FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Veterinari Italiani), per invitare i proprietari dei cani presenti nell’area di presenza dell’orso, a vaccinare i propri animali e a non lasciarli liberi se non sotto stretto controllo.
Contemporaneamente, con  il coordinamento dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, i medici veterinari e i biologi delle Aree protette di Abruzzo, Lazio e Molise, sono stati invitati a indicare le consistenze delle popolazioni canine presenti nell’area di presenza dell’orso e le aree potenzialmente a rischio per i contatti fra cani e orse con piccoli, in modo da poter studiare la migliore strategia per condurre un’ efficace campagna di vaccinazione dei cani. I costi dei vaccini,  per i cani degli allevatori, saranno interamente sostenuti dall’Ufficio Conservazione della Natura della Regione Abruzzo con fondi del Life Arctos che permetteranno di acquistare circa 7000 vaccini con cui cercare di limitare la diffusione di agenti patogeni dai cani all’orso. La somministrazione dei vaccini verrà effettuata grazie alla collaborazione con i Servizi veterinari delle ASL e con quelli delle Aree Protette.
L’orso bruno marsicano è una “specie ombrello”, necessita di habitat vasti e articolati per poter sopravvivere, quindi le azioni di gestione sanitaria rivolte a questa specie avranno ricadute positive anche sulla conservazione delle altre specie selvatiche (in primis il lupo) e domestiche che vivono nello stesso contesto ambientale e daranno anche indicazioni sanitarie utili per la gestione delle attività umane tradizionali, come la zootecnia. La tutela dell’orso bruno marsicano è interesse di tutti, ognuno di noi può fare qualcosa di concreto, iniziamo vaccinando i nostri cani.
Per informazioni Segreteria Servizio Scientifico del Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise
Tel. 0863/9113218



domenica 28 aprile 2013

Assemblea di Altura

E’ indetta per sabato 11 maggio 2013, alle ore 10 in prima convocazione, e alle ore 15 in seconda
convocazione, l’ Assemblea ordinaria dei soci di Altura, presso la sala per le riunioni dell’albergo “Park Hotel” di Villalago (AQ), Viale della Riviera 6.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono i seguenti:
1) comunicazioni del Presidente;
2) comunicazioni del Segretario;
3) esame ed approvazione del bilancio relativo al 2012;
4) regolarizzazione della situazione dei soci;
5) attività delle delegazioni regionali;
6) eventuali e varie.


La mattina del giorno successivo sarà dedicata ad escursioni sui Monti della zona di Scanno e di
Villalago, a ridosso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, guidate da esperti, per
l’osservazione in particolare,  ma non solo,  degli uccelli rapaci. Nella serata dell’ 11 maggio o all’alba del giorno successivo è in programma un appostamento per l’osservazione dell’orso bruno
marsicano.

giovedì 4 aprile 2013

mercoledì 20 marzo 2013

Workshop Aquila reale

Sabato 16 marzo, nello scenario del Parco Regionale dei Lucretili,  si è svolto a Percile (RM) il workshop ‘L’Aquila reale nell’Appennino centrale: strumenti di conoscenza ed iniziative di conservazione della specie e dei suoi ambienti naturali’. Notevole interesse hanno suscitato gli interventi dei singoli relatori. Il tema ricorrente è stato la qualità dell’habitat di presenza della specie, con particolare riferimento alle sue forti trasformazioni avvenute nel corso di alcuni decenni. In generale sono stati trattati i temi attinenti le minacce verso l’aquila reale e le misure per neutralizzarle. Ai lavori hanno partecipato diversi soci Altura, naturalisti, operatori di aree protette e tanti appassionati.



 

martedì 19 marzo 2013

Appuntamento 7 aprile 2013 con la manifestazione "Rapaci oltre i confini"

Anche quest'anno ALTURA organizza  "Rapaci oltre i confini", la giornata di monitoraggio e studio dell'aquila reale e dei rapaci in migrazione nel comprensorio Valle di Malito, Valle Ruella, Monti della Duchessa, Velino, Valle Majelama e Gole di Celano, arrivata alla quarta edizione.
Per l'organizzazione della giornata è stata richiesta anche la collaborazione del personale della Riserva regionale Montagne della Duchessa, del Parco Regionale Sirente Velino e del Corpo Forestale dello Stato.

Obiettivo della giornata di monitoraggio sarà definire quanto più possibile gli spostamenti delle coppie di aquila reale nel comprensorio in esame ed al tempo stesso acquisire il maggior numero di dati riguardo la presenza di rapaci in migrazione e in generale delle specie inserite nell’allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”.

Sarà possibile osservare, tra gli altri, esemplari aquila reale (Aquila chrysaetos), grifone (Gyps fulvus), biancone (Circaetus gallicus), falco pellegrino (Falco peregrinus), falco lanario (Falco biarmicus), astore (Accipiter gentilis), gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocoraxe corvo imperiale (Corvus corax).

La data sarà quella di domenica 7 aprile con osservazione dalle postazioni dalle 09.00 alle 15.00.
Occorre portare il pranzo al sacco. Si raccomanda abbigliamento idoneo per la montagna, binocolo e se possibile cannochiale.

Appuntamento sarà alle ore 8.00 presso il bar dell'Hotel Duchessa appena fuori l'uscita "Valle del Salto" dell'autostrada A24, in tempo utile per consegnare le schede di avvistamento e raggiungere comodamente le postazioni.

Per chi vuole c'è la possibilità di pernottare la sera prima a Cartore, nei casali recentemente ristrutturati (info 346-1841554).

Per informazioni: Daniele Valfrè
Responsabile per l'Abruzzo di ALTURA
Cell. 328-7477915; 340-6623558

sabato 16 marzo 2013

Avvelenati 3 grifoni in Abruzzo

Dopo i recenti rinvenimenti di lupi morti per diverse cause, tra cui anche il veleno, ai confini del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise si è registrata qualche giorno fa la notizia di tre grifoni trovati morti nelle vicinanze del Parco, nella zona tra Gioia dei Marsi e  Venere. 

Decisa ed immediata la presa di posizione di alcune associazioni ambientaliste che seguono da vicino le problematiche di conservazione di questa specie in Abruzzo.  Daniele Valfrè - responsabile Altura Abruzzo, Stefano Allavena - coordinatore Lipu Abruzzo- Pietro Matta - responsabile Pro Natura Abruzzo e Stefano Orlandini -  presidente Salviamo l'Orso,  sottolineano che a causa dei bocconi avvelenati sono a rischio altri simboli della fauna abruzzese come l'orso bruno marsicano e l'aquila reale e chiedono urgentemente  l'utilzzo dei nuclei cinofili antiveleno a scopo preventivo per scongiurare nuovi episodi di avvelenamento. Gli ambientalsti  suppongono che la morte degli avvoltoi sia stata dovutra all'ingestione  di veleno introdotto in esche appositamente distribuite sul territorio, presumibilmente per eliminare cani, volpi e lupi. Sono in corso indagini da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato e del Servizio di Sorveglianza del Parco nazionale d'Abruzzo Purtroppo fatti di questo genere avvengono non di rado. Le associazioni sospettano che alcuni tartufai, spesso in lotta gli uni con gli altri non esitano a volte a provare ad eliminare i cani dei concorrenti. Sospetto anche per  bracconieri o  anche allevatori senza scrupoli che ricorrono al veleno per eliminare cani e lupi che potrebbero predare qualche capo di bestiame.

"I grifoni- fanno sapere Valfrè, Allavena, Matta e Orlandini - furono reintrodotti negli anni '90 dal Corpo Forestale dello Stato nella vicina Riserva Naturale del Monte Velino, liberando in zona diverse decine di individui donati dalla Spagna, e da allora questi grandi avvoltoi si sono bene ambientati nella zona, riproducendosi regolarmente ogni anno. L'avvelenamento, subdolo e vigliacco ad opera di delinquenti senza scrupolo, mette a repentaglio la vita di questi splendidi uccelli, ma non solo, minaccia anche, e gravemente, anche diverse specie tipiche dell'Abruzzo, come l'aquila reale, il lupo e soprattutto l'orso bruno marsicano.  Ricordiamo come nel 2007 almeno tre orsi e alcuni lupi furono avvelenati, sempre in comune di Gioia dei Marsi, in località Gioia Vecchio, in una zona sottoposta ad intenso pascolo bovino,  e i colpevoli non furono purtroppo trovati.

Gli ambientalisti auspicano  che nella zona vengano organizzati rapidamente dei pattugliamenti impiegando cani, particolarmente addestrati a trovare il veleno, impiegati nel Parco Nazionale del Gran sasso e dei Monti della Laga, grazie ad un progetto finanziato dall'Unione Europea (LIFE+ ANTITODO), al momento l'unico mezzo efficace nella lotta a questo fenomeno.

"E' necessario - aggiungono Valfrè, Allavena, Matta e Orlandini - che le autorità competenti facciano ogni sforzo per risalire agli autori di questo misfatto, nonchè di altri dello stesso genere, rimasti finora del tutto impuniti. In una situazione di crisi economica qual'è quella che stiamo vivendo in questi anni, non sarebbe male che ci si ricordasse come orsi, lupi, aquile ed avvoltoi costituisco la materia prima di un turismo nazionale ed internazionale che costituisce un'importante risorsa economica nel territorio del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise". 

Ogni anno decine di migliaia di persone visitano le montagne abruzzesi  e sostano nei paesi del Parco perchè qui questi animali ci sono ancora.
Purtroppo  una politica miope ed incapace troppo spesso non fa  quanto dovrebbe per aiutare gli organismi di gestione delle aree protette a salvaguardare adeguatamente il proprio patrimonio naturale. Anzi rende loro la vita sempre più difficile riducendo ancor più le già magre risorse economiche di cui dispongono, indispensabili per un'efficiente e moderna gestione del territorio.



                                                                               


     
   

venerdì 15 marzo 2013

Firma per la Cicogna nera


Sarebbe utile esprimere la vostra opinione nel sondaggio che si trova a questo link:
http://www.trmtv.it/home/attualita/2013_03_13/46460.html
Nel link la polemica portata sulle pagine (anche) di questo giornale circa le attività del cosidetto "volo dell'angelo" nel Parco regionale, e SIC/ZPS, delle piccole Dolomiti Lucane in Basilicata.
A breve distanza da pareti occupate da Cicogna nera e rapaci passano a tutta velocità uomini imbracati, sospesi a cavi di acciaio, da un capo all'altro della vallata.
Non avrebbe mai dovuto essere realizzata ... ma ora c'è un braccio di ferro tra chi come ALTURA, CERM, CISO, LANIUS,  e LIPU ha chiesto di non anticipare le attività a prima del 30 maggio, almeno per evitare disturbi nella fase di insediamento delle coppie, e i soliti noti che la buttano sul progresso, economia e compagnia bella...



 
Tra queste pareti nidificano specie rare: siamo in area protetta!













martedì 12 marzo 2013

Workshop sull'Aquila reale

L'Ente Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili organizza in collaborazione con ALTURA un workshop di studi dal titolo:

L’aquila reale nell’Appennino centrale: strumenti di conoscenza e iniziative per la conservazione della specie e dei suoi ambienti naturali.

Il workshop si svolgerà nella giornata di sabato 16 marzo 2013 presso “La Locanda della Vecchia Scola”, sita in loc. Via Piana, nel Comune di Percile (RM). 
Le relazioni previste dal workshop, riservate alla partecipazione di professionisti del settore ed a personale tecnico, rivestono carattere multidisciplinare e sono dedicate ad approfondire il tema della conservazione e gestione della presenza dell’aquila reale, con riferimento ai contesti appenninici e preappenninici centroitaliani. 
La sessione mattutina è dedicata  alla definizione dei principali parametri ambientali la cui conoscenza può consentire una valutazione dello stato di conservazione delle presenze stanziali della specie e ad orientare eventuali politiche ed interventi gestionali di salvaguardia. 
La sessione pomeridiana è rivolta al tema dell’individuazione e caratterizzazione degli elementi di minaccia antropica emergenti per la specie.  

CLICCA PER INGRANDIRE


 

mercoledì 23 gennaio 2013

Ancora eolico? Grazie, basta così!

In un recente comunicato stampa ANEV (Associazione nazionale energia del vento) e Legambiente si stracciano le vesti, perché i risultati delle Aste competitive al ribasso pubblicati dal GSE, preannuncerebbero effetti lesivi per il settore che potrebbe vedere da quest’anno il volume dei suoi affari diminuito del 75%. E’ successo che una quota del contingente previsto nelle Aste non è stato assegnato perché molti produttori non hanno potuto concorrere alla gara in quanto privi dell’affidabilità patrimoniale necessaria a ottenere il credito bancario richiesto. Il che equivale a una implicita ma inequivocabile dimostrazione del caos e della approssimazione che aveva caratterizzato fino a ieri l’“assalto alla diligenza” degli incentivi concessi alle energie rinnovabili, prelevandoli disinvoltamente dalle tasche degli italiani.


Al contrario, la notizia è stata accolta con soddisfazione da tutte le associazioni ambientaliste e dai movimenti spontanei che da anni combattono per ostacolare l’aggressione selvaggia al territorio e la irreversibile degradazione del valore identitario dei paesaggi italiani causate dalla selva di aerogeneratori che stanno sorgendo ovunque, anche in zone non favorite da una sufficiente ventosità, a esclusivo vantaggio di improvvisati ( e a volte anche malavitosi) produttori e dei loro accoliti. Nessuno è contrario, in linea teorica, al ricorso a fonti di energia “pulite” e rinnovabili; ma molte sono le perplessità sulle politiche messe in atto fino ad oggi in tale ambito, per quel che riguarda i costi e i benefici economici delle soluzioni adottate, l’eccesso di incentivazioni concentrate sulle rinnovabili elettriche con la sproporzionata proliferazione delle torri eoliche e dei pannelli fotovoltaici, la scarsa attenzione, in concreto, alle rinnovabili termiche, all’efficienza energetica, al risparmio, nonostante le riconosciute potenzialità di questi settori. La stessa Strategia Energetica Nazionale ha reso evidente che l’incidenza dell’eolico industriale sulla produzione di energia elettrica rimarrà comunque irrilevante. Tale da non giustificare i danni gravissimi che esso provoca all’ambiente naturale e al patrimonio culturale della Nazione. Senza parlare poi dei costi pesanti per l’intera comunità, in un momento di crisi. Per gli incentivi alle rinnovabili elettriche sono stati sottratti ai portafogli degli italiani circa11 miliardi, per il solo anno 2012. E il prelievo proseguirà per 20 anni con oltre 12 miliardi all’anno (6,7 per fotovoltaico e 5,8 per le altre FER, tra cui l’eolico in misura prevalente).


In un successivo documento pre-elettorale redatto da Legambiente, WWF e Greenpeace si chiede, tra molte altre cose, che il prossimo Governo torni a favorire oltre ogni misura i produttori di energia eolica e fotovoltaica; la richiesta è sostenuta da un ricatto occupazionale più che dubbio e attraverso affermazioni avventate che sfiorano il terrorismo. Secondo gli estensori l’aver finalmente cominciato ad imporre regole ragionevoli al settore delle energie rinnovabili soffocherà l’unica speranza di futuro per l’Italia. Le associazioni e i movimenti che sottoscrivono il presente documento su questo punto pensano esattamente il contrario e chiedono invece alle forze politiche di impegnarsi per azzerare ulteriori incentivi a nuovi o rinnovati impianti eolici.

Roma, 23 gennaio 2013

Altura

Amici della Terra

CNP – Comitato Nazionale per il Paesaggio

Comitato per la Bellezza

Italia Nostra

Mountain Wilderness Italia

MovimentoAzzurro